LA CACCIA – COME SOPRAVVIVERE CACCIANDO ANIMALI
LA CACCIA
CATTURARE E CIBARSI DI ANIMALI IN UNA SITUAZIONE DI SOPRAVVIVENZA
La caccia è un’attività che l’uomo pratica fin dalla preistoria, essa è stata per lunghi periodi una delle maggiori fonti di approvvigionamento di cibo per il sostentamento della popolazione umana. La caccia tutt’oggi (superata dall’allevamento industriale) è praticata più a livello ricreativo che per la ricerca di cibo (a parte per qualche popolazione che vive ancora allo stato primitivo).
Una delle prime regole della sopravvivenza è: evitare sforzi inutili, in questo caso dobbiamo cercare di non consumare nelle caccia più energie di quante ne recupereremmo mangiando la nostra preda.
La caccia è un’arte, dobbiamo utilizzare tutti i nostri sensi e le nostre capacità per sorprendere la nostra preda e poterla catturare. Osservare le tracce (orme, feci, uova…), riconoscere i rumori (versi, richiami…), capire le abitudini della preda (dove riposa, dove si disseta, che sentiero batte…), dobbiamo coglierla alla sprovvista e quando meno se lo aspetta catturarla.
Possiamo cacciare:
- costruendo trappole,
- usando armi da fuoco e non (fucili, archi…),
- usando armi improvvisate (es. bastone, sassi),
- usando l’ingegno o varie tecniche (es. “caccia per sfinimento” consiste nel tallonare la preda fino a quando non si stanca di fuggire),
- a mani nude (es. piccoli rettili, lumache…) .
IL TRAPPOLAGGIO
Possiamo costruire trappole più o meno complesse a seconda del tipo di preda che vogliamo catturare utilizzando solo dei lacci e dei legni.
Il CAPPIO: possiamo fare il cappio con un filo metallico, con della corda o con lacci di scarpe. Per fare in modo che la trappola funzioni dobbiamo attirare l’animale nella trappola bloccando il sentiero o mettendo un esca.
Esistono diversi metodi per fare le trappole
TRAPPOLA CON CAPPIO IN TENSIONE (quando l’animale infilerà la testa nel cappio, si innescherà la trappola, catturandolo):
TRAPPOLA A CADUTA (quando la preda attiverà la trappola un grosso peso gli cadrà addosso intrappolandola):
TRAPPOLA A MOLLA o a LANCIA o a BALESTRA (in pratica quando l’animale innescherà la trappola, esso verrà trafitto da un oggetto appuntito):
MA SE NON ABBIAMO UN CORDINO?
Si possono fabbricare e improvvisare delle corde con le fibre degli animali (sfruttando: pelle, tendini, crine, cuoio) o con fibre vegetali (utilizzando: corteccia, strutture fibrose, steli, foglie, radici, vimini). Nella foresta si possono fabbricare delle corde molto resistenti sfruttando le liane. In mancanza di tempo potete anche improvvisare delle legature con la manica strappata di un vostro indumento, con i lacci delle scarpe, con un sacchetto di plastica arrotolato, con la cintura o con qualsiasi altra cosa.
Consigli:
- Più trappole innescate e più probabilità avrete di catturare un animale.
- Nascondete sempre bene le trappole cercando di mimetizzarle con l’ambiente circostante.
- Passate del terriccio sui lacci per togliere il vostro odore dalle trappole.
- Ostruite o bloccate i passaggi con rami, massi, tronchi o altro per deviare gli animali verso le trappole.
- Ricordatevi dove avete messo le trappole e controllate regolarmente (se lasciate passare troppo tempo la preda potrebbe riuscire a liberarsi o diventare cibo di altri animali).
- Assicurarsi sempre che la trappola funziona, testandola più volte prima di usarla.
- Se individuate un branco o un gruppo di animali capite in che direzione si sta muovendo, aggiratelo e piazzate sul loro percorso delle trappole. In alternativa piazzate delle trappole dove volete e poi cercate di aggirare il branco andando dalla parte opposta. Per fare questa operazione muovetevi lentamente e mimetizzatevi; fate attenzione, gli animali hanno un’ottima vista e un ottimo olfatto. Cogliete il branco all’improvviso alle spalle, agitatevi e fate rumore in modo da spaventare gli animali cercando di indirizzarli il più possibile nella zona in cui avete nascosto le trappole.
A CACCIA…
- Quando seguite un animale camminate con il Sole alle spalle, poichè gli animali tendono a non girarsi verso di esso per non accecarsi.
- Mascherate il vostro profumo: lavatevi bene dal sudore o fatevi avvolgere dal fumo per qualche minuto.
- Se l’animale si volta dalla vostra parte o vi fissa rimanete completamente immobili finchè non riprende l’attività che stava svolgendo.
- Camminate con passo felpato, appoggiando prima la punta del piede per tastare il terreno ed evitare foglie secche o rametti che potrebbero fare rumore.
- Muovetevi sempre controvento.
- Preferite sempre la mattina presto per cacciare.
- Gli animali feriti possono diventare molto aggressivi siate pronti a difendervi.
ARMI IMPROVVISATE PER LA CACCIA:
Lancia: costituita da un lunga asta, in genere di legno, di lunghezza variabile dal metro ai 6 metri. In cima viene fissata una punta di pietra, di lamiera, di osso o di metallo, avente forma triangolare e tassativamente affilata.
Arpione: usato più per la pesca, è simile alla lancia ma la punta dell’asta si divide in tre punte che vengono tenute divaricate da uno spessore.
Arco e frecce:
- Asta: di legno flessibile (lunghezza 120 cm, la parte centrale deve essere più spessa, le estremità assottigliatele. Fate due tagli alle estremità per fissare la corda). Trattate il legno con olio o grasso animale per renderlo più elastico.
- Corda: pelle conciata o una corda qualsiasi (fissate la corda all’arco facendo un giro intorno ad esso e bloccandolo con due nodi a mezzo collo).
- Frecce: lunghe 60 cm, sottili e di legno leggero ma soprattutto dritte. Fate la tacca per appoggiare la freccia sulla corda.
- Alette direzionali: sagomate una foglia, un pezzo di carta, un pezzo di stoffa o usate delle penne o piume di uccello. Le alette devono essere legate in fondo alla freccia, devono essere 3 ed equidistanti tra loro.
- Punta: affilando la freccia stessa, oppure fissando un triangolo affilato di latta, pietra o osso.
Clava: usate un ramo dritto, duro e resistente, lungo almeno 60 cm e con un diametro di almeno 5 cm. Potete legare all’estremità una pietra a doppia punta, oppure inserire dei pezzi di selce o di osso per rendere più potente la mazza.
Pietre lavorate: sagomate o appuntite (favorire pietre vetrose come silice, ossidiana, quarzo…).
Ossa: corna, osso scapolare, costole di una carcassa.
Bolas: legate più corde tra loro e all’estremità fissate delle pietre. Le bolas hanno un ampio raggio d’azione, se lanciate possono colpire anche uccelli in volo.
Coltello: a secondo del luogo in cui ci troviamo possiamo ricavare un arnese da taglio affilando una scheggia di bambù o sfruttando una pietra appuntita. I rifiuti possono rappresentare un ottima risorsa sfruttabile, ormai con l’inquinamento globale possiamo trovare spazzatura in ogni parte del globo, ad esempio da una lattina si può ottenere un’utilissima lamiera affilata così come da una bottiglia si può ottenere una scheggia di vetro tagliente.
Fionda: prendete un ramo resistente a forma di Y e fissate una pezzuola con due lacci elastici alle estremità del ramo. Come munizioni potete usare un sasso o tante pietre piccole per avere un raggio d’azione più ampio ma meno preciso.
QUALI ANIMALI CATTURARE?
I mammiferi sicuramente rappresentano una valida fonte di nutrimento rispetto ad altri animali. Nella caccia cercate di preferire la femmine mature (esse offrono maggior cibo e la carne risulta più saporita).
Con delle trappole o delle armi potete catturare e mangiare tranquillamente:
- lepri, volpi, lupi, cani e gatti selvatici, castori, scoiattoli, conigli, uccelli, fagiani, beccacce, quaglie, ratti, topi, tassi, ghiottoni, ermellini, visoni, donnole, puzzole, faine, zibellini, lontre, martore, furetti, canidi e felini (evitati quelli grandi e pericolosi), cinghiali, pecore, bufali, antilopi, alci, cervi, caprioli, mazama, renne, daini, capre, oche, papere, coguari, stambecchi, capricorni, bue, anatre, tacchini, maiali, asini, yak, canguri, e rettili (evitate coccodrilli e alligatori).
GLI ORSI:
Evitare obbligatoriamente gli orsi, a meno che non disponiate di fucile di grosso calibro lasciate stare gli orsi. In una situazione di sopravvivenza è molto raro disporre di armi di armi da fuoco, ma se le abbiamo conserviamo le munizioni per segnalare la nostra posizione ai soccorritori. Gli orsi sono molto potenti hanno una forza impressionante (possono scaraventare un cavallo a metri di distanza), i loro artigli, i loro denti e le loro mascelle possono letteralmente farvi a pezzi. Se vedete dei cuccioli di orso state alla larga, le madri sono iperprotettive verso i piccoli. Se trovate un orso ferito non pensate di avere gioco facile, gli orsi feriti o messi alle strette diventano ancora più pericolosi e imprevedibili. Per uccidere un orso servono armi potenti, mirare sempre al cervello.
Negli orsi polari cibarsi del fegato può essere potenzialmente letale a causa dell’elevata concentrazione di retinolo (cioè vitamina A).
Se notate degli alberi graffiati è stato sicuramente un orso che ha marcato il territorio raschiando i suoi artigli sulla corteccia. Un modo per evitare di finire sotto le grinfie di un orso è di fare molto rumore o urlare, per far sapere all’orso che ci siete, in modo da metterlo in fuga. Spesso i cacciatori vengono assaliti perché si muovono circospetti e in silenzio, e l’orso non accorgendosi della loro presenza appena se li ritrova davanti attacca per difesa. Gli orsi tendono a diventare molto aggressivi quando vengono sorpresi, spaventati o colti all’improvviso.
Se siete soli, quindi, urlate e sbattete qualcosa che faccia rumore per tenere gli orsi alla larga.
Se andate in una zona ad alto rischio orsi portate un fucile o una pistola caricata con munizioni non letali, cioè a salve o al pepe, per spaventare l’orso, può tornare utile anche uno spray al peperoncino incapacitante contro gli orsi.
Gli orsi sono comunque animali protetti, ne è proibita la caccia, e alcune specie sono in via di estinzione. Quindi, non uccidete orsi se non siete proprio costretti, cercate piuttosto di evitarli o mandarli via.
INSETTI:
E’ possibili cibarsi anche di insetti, è ovvio che in questo caso dovremo puntare sulla quantità per aver un pasto decente. Innanzitutto state attenti a dove cercate gli insetti, se ad esempio infilate una mano in una zona nascosta potreste essere punti da uno scorpione o da un serpente. Evitate gli insetti che si cibano di escrementi e di carcasse di animali decomposti.
Esistono più di 1200 specie di insetti che vengono utilizzate nella cultura culinaria in paesi dell’America centrale e meridionale, dell’Africa, dell’Asia, dell’Australia e della Nuova Zelanda.
In foto: cavallette
Alcuni insetti commestibili: cavallette o locuste, grilli, bruchi (essiccati contengono oltre il 50% in proteine), farfalle, falene, api (offrono miele, inoltre è possibile mangiare uova, larve e pupe), vespe (fritte), mosche, zanzare, termiti, insetti acquatici (bolliteli sempre) come corissidi e notonette, cimici, cicala, baco da seta, maggiolino.
Togliete la testa e bollite o friggete gli insetti prima di mangiarli. Potete anche pulirli e farli seccare o aggiungerli a zuppe o stufati.
Le formiche vanno cotte per almeno 6 minuti per eliminare il veleno presente in alcune specie, altre si possono mangiare crude o arrostite. Le larve delle formiche sono anch’esse commestibili. Le larve della specie Oecophylla Smaragdina in alcuni paesi del sud est asiatico sono considerata un cibo prelibato e vengono utlilizzate per fare zuppe, frittate e insalate.
I coleotteri più consumati sono i cerambici o longicorni, e gli scarabeidi come stercorario e dinastini.
Alcuni ragni si possono mangiare in Cambogia si consuma fritta la Haplopelma Albostriatum, così come scorpioni, tarantole e pupe o crisalidi.
Nel video: Bear Grylls mangia una larva gigante
Chiocciole e vermi vanno mangiati freschi bolliti, arrostiti o fritti. Le lumache senza guscio o con il guscio dai colori brillanti evitatele così come quelle marine. Chiocciole e vermi per essere cucinati necessitano di un trattamento di purgazione dalla bava, dalle feci e da altre impurità come residui organici. Lasciare spurgare da 1 a 3 giorni.
Bollite sempre i molluschi.
PER I RETTILI: Sventrateli, toglietegli la testa, e metteteli sulle braci ardenti; quando la pelle si spacca strappatela e bollite la carne
SERPENTI:
Se volete catturare un serpente usate molto prudenza soprattutto se non conoscete la specie. Trattatelo come se fosse velenoso anche se poi magari non lo è. Con un bastone lungo immobilizzate la testa del serpente sul terreno e poi tagliategliela di netto con una lama. Per catturare un serpente potete anche colpirlo in testa con dei sassi per stordirlo, quando appare disorientato vi avvicinate fulminei e tenendolo bloccato con un bastone appena sotto la testa, con una grossa pietra gli frantumate il cranio. Per mangiarlo togliete interiora e pelle e cuocete.
I serpenti sono più facili da trovare vicino a fonti d’acqua o nascosti in posti remoti tipo nei cespugli, in mezzo alle foglie… attenzione perchè si nascondono e si mimetizzano molto bene. Il crepuscolo è il momento ideale per andare a caccia di serpenti. I serpenti sono predatori notturni e al tramonto lasciano i loro ripari freschi per andare a cercare qualche preda. I serpenti percepiscono le vibrazioni prodotte nel terreno dai passi, non fate troppo rumore camminando o li farete scappare.
SEGUIRE LE ORME NEL TERRENO:
- L’impronta più grande viene impressa dalla zampa posteriore.
- Più l’animale è pesante più i solchi saranno profondi.
- Tracce irregolari possono indicare che l’animale è ferito o malato.
- Se trovate scie di sangue fresche seguitele potrebbe essere un animale ferito.
- Cercate le impronte dove il terreno è più morbido (zone fangose, vicino a corsi d’acqua, sulla neve).
- Cercate le impronte anche sotto le siepi, davanti a tane e alberi.
- Gli animali oltre alle orme lasciano anche altri segnali che dovrete saper cogliere (es. rami spezzati, escrementi, residui di cibo, foglie spostate), se avrete buon occhio capirete subito se le tracce sono recenti.
In foto: alcune impronte di animali
SVENTRARE:
- Uccidete l’animale
- Tagliate la gola per dissanguare l’animale
- Posizionate l’animale con il ventre rivolto verso l’alto
- Tagliate dall’ano al mento e aprite l’animale
- Divaricate il torace ed eliminate tutte le interiora
- Le interiora come cuore, cervello, polmoni, reni e fegato si possono conservare e mangiare.
COME SCUOIARE:
Fate il taglio come mostrato in foto e poi, piano piano, togliete tutta la pelle aiutandovi con la lama.
Potete conservare:
- OSSA: per armi e attrezzi.
- PELLE: per fare vestiti.
- SANGUE: ricco di vitamine e minerali.
- MIDOLLO: si può mangiare, è molto nutriente.
METODI DI COTTURA:
Una volta che avrete la vostra selvaggina potrete:
- Bollire la carne per almeno un’ora (i tempi comunque variano a seconda del tipo di carne e della dimensione dei pezzi; andate a occhio quando diventa abbastanza tenera e la vedete ben cotta toglietela).
- Lessare (dopo l’ebollizione dell’acqua portate la temperatura a qualche grado sotto i 100 gradi e mettete la carne).
- Arrostire (infilate la carne fatta a pezzetti in uno spiedo e fatela girare sulle braci ardenti, evitate di bruciare troppo la parte esterna e assicuratevi di cuocere bene la parte interna).
- Al forno (fate una buca e mettete la carne in un involucro di foglie o di carta stagnola, coprite la buca e accendetegli il fuoco sopra).
- A vapore (sempre in una buca mettete in fondo le braci e alternate strati di cibo con foglie larghe o muschio, poi sigillate la buca).
- Friggere (mettete una lastra di pietra sopra il fuoco e quando diventa rovente mettete la carne sopra girandola più volte fino alla completa cottura, ricordate se spremendo la carne esce sangue essa non è ancora cotta).
- Affumicare (esponete il cibo al fumo, derivato dalla combustione di legno, badate che la fiamma non tocchi l’alimento).
- Essiccare (al sole: sistemate il cibo su un piano, meglio se metallico o nel caso su un telo o su un panno. Fatelo essiccare al sole girandolo di tanto in tanto. Al vento: in questo caso il cibo va conservato all’ombra, non deve entrare a contatto con i raggi solari, e deve essere posizionato in una zona ventilata. L’essiccamento all’aria è più lento ma il prodotto rimane più morbido).
LA PESCA: vedi qui.